Catalano e spagnolo: due lingue in dialogo tra identità e differenze
La Spagna è un Paese ricco di tradizioni e sfumature diverse, anche dal punto delle lingue: il patrimonio linguistico è infatti caratterizzato da un ventaglio di differenti idiomi ufficiali e co-ufficiali, tra cui il castigliano (che comunemente chiamiamo “spagnolo“) e il catalano, parlato in altre regioni, tra cui la Comunità Valenciana e la Catalogna.
Nel tempo, nonostante condividano le radici latine, le due varietà linguistiche hanno sviluppato un’identità culturale personale, fatta di caratteristiche fonetiche ed espressive assai differenti, che riflettono usi e costumi anche delle comunità che le utilizzano quotidianamente.
Esploriamo le differenze tra castigliano e catalano, anche dal punto di vista storico e culturale: insieme vedremo in quali zone della Spagna è diffuso il catalano e cosa lo distingue dal castigliano e perché è importante conoscerne e comprenderne le differenze.
Radici comuni: lingue romanze a confronto
La famiglia delle lingue romanze include oltre 42 idiomi distinti, tra cui galego, portoghese, asturiano-leonese, francese, italiano, romeno e anche catalano e castigliano che condividono la stessa struttura grammaticale, parte del lessico e alcuni suoni.
La loro evoluzione linguistica, tuttavia, si è sviluppata attraverso contesti geografici e storico-culturali assai differenti, diventando così lingue con una propria identità molto ben definita.
Nella regione della Castiglia, nel cuore della Spagna, si è sviluppato il castigliano, che ha visto una forte influenza araba nel corso dei secoli e che, proprio per questo, vede la presenza di numerose parole arabe nel vocabolario moderno.
Il catalano nasce invece nelle zone adiacenti alla Francia, risente fortemente dell’influenza provenzale e di altre lingue galloromanze, ovvero le lingue d’oïl e l’occitano. Proprio per questo motivo alcuni tratti fonetico-lessicali del catalano sono molto più simili al francese e all’italiano, e non allo spagnolo.
Le differenze tra le due lingue si riflettono ovviamente nel linguaggio parlato ma anche, e soprattutto, nel modo in cui vengono percepite e vissute dalle rispettive comunità, influendo su cultura e tradizioni.
Pretendere che castigliano e catalano non abbiano nulla in comune sarebbe assurdo: entrambe derivano dal latino volgare e, come altre lingue romanze, condividono una struttura grammaticale e morfologica simile, sviluppata a partire dalla lingua parlata dalle classi popolari nell’Impero Romano.
La grammatica e la morfologia di ciascuna di queste lingue hanno molti tratti in comune a testimonianza di una matrice culturale condivisa, seppur declinata in modi diversi.
Le principali differenze tra spagnolo e catalano
Sono diversi gli aspetti da considerare e fonetica, grammatica e lessico sono sicuramente quelli in cui vediamo le differenze più marcate tra le due lingue.
La pronuncia
Il catalano presenta dei suoni che ricordano il francese e l’italiano, come nel caso delle vocali a fine parola che risultano ben marcate, a differenza dello spagnolo che le vede quasi mute.
Alcune consonanti sono diverse, come per esempio la “LL” che, in catalano risulta assai simile alla “gli” italiana, mentre in spagnolo ad una “y” più dolce.
A causa della varietà dei suoni vocalici, la pronuncia catalana potrebbe risultare ben più difficile per i non nativi: le vocali presenti sono maggiori rispetto al castigliano e la pronuncia delle consonanti varia, di regione in regione.
La grammatica
Tra le differenze grammaticali più evidenti vi è l’uso degli articoli, determinativi e indeterminativi: infatti il catalano utilizza le forme el, la, els, les, lo che non sono previste in castigliano.
L’utilizzo dei pronomi personali e delle coniugazioni vede forme arcaiche nel catalano, come l’utilizzo del passato remoto ormai in disuso nello spagnolo standard che presenta un sistema di coniugazione verbale assai complesso – simile a quello italiano- che potrebbe risultare difficoltoso per chi apprende la lingua.
Parole diverse e falsi amici
Sebbene la lingua latina ne accomuni l’origine i due idiomi, presentano vocaboli completamente diversi oppure falsi amici, ossia parole simili ma con significati diversi.
Vediamo qui di seguito una panoramica di parole diverse:
- Tempo: temps in catalano / tiempo in spagnolo
- Porta: porta in catalano / puerta in spagnolo
- Settimana: setmana in catalano / semana in spagnolo
- Lavoro: feina in catalano / trabajo in spagnolo
E i falsi amici? Ecco degli esempi pratici.
Embarazada, in spagnolo incinta, in catalano imbarazzata oppure ropa che significa rispettivamente vestito e corda.
Oltre alle parole latine, sia catalano che spagnolo hanno integrato termini provenienti da altre lingue che hanno transitato nella penisola iberica, traccia viva della comune eredità storica e culturale dei due idiomi.
Un esempio interessante è la parola “albornoz” in spagnolo e “barnús” in catalano, che significano accappatoio ed entrambe derivano dall’arabo “burnūs”, adattate in modo diverso.
Dove si parla Catalano?
Il catalano non si parla solo in Catalogna, ma è lingua co-ufficiale in diverse altre regioni spagnole, ovvero:
- le Baleari, dove affianca il castigliano in ambito istituzionale, scolastico e quotidiano;
- all’interno della Comunità Valenciana, dove viene chiamato valenciano, ma dal punto di vista linguistico è la stessa cosa;
- in Aragona orientale.
È lingua ufficiale di Andorra e di Alghero, una città sarda, a testimonianza della presenza storica della dominazione catalana nei secoli scorsi.
Il catalano è parlato da oltre 10 milioni di persone: la lingua viene usata a scuola, dai media ma anche nella cartellonistica stradale e presso le amministrazioni pubbliche e nei contesti lavorativi.
Una diffusione che riflette la presenza del catalano e il suo profondo legame culturale con i territori in cui viene parlata.
Il catalano: un simbolo culturale
Il catalano non rappresenta unicamente uno strumento di comunicazione ma piuttosto un vero e proprio simbolo di identità culturale ed appartenenza.
Profondamente radicato alla storia e alla tradizione della Catalogna, viene percepito come un elemento essenziale per preservarne la memoria collettiva, nonché l’autonomia e l’unicità territoriale.
Ha assunto, nel tempo, un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità regionale, diventando progressivamente un canale attraverso il quale valorizzare il patrimonio locale distinguendosi all’interno del più ampio contesto iberico.
Un legame solido tra identità e lingua che, nel tempo, ha alimentato alcune tensioni e rivendicazioni, soprattutto in Catalogna.
In Spagna le questioni linguistiche sono spesso ricche di significati simbolici e culturali ed è dunque importante comprendere l’importanza della localizzazione linguistica, ovvero l’adattamento di contenuti, prodotti e servizi non solo a una lingua, ma anche al contesto culturale e sociale in cui viene utilizzata.
Una lingua globale: il castigliano
Il castigliano nasce nella regione della Castiglia e, come precedentemente espresso, è noto a livello internazionale, semplicemente, come spagnolo.
Sviluppatosi nel Medioevo iniziò a divulgarsi attraverso la letteratura ma anche tramite la documentazione amministrativa e, in seguito alla Reconquista, ovvero il lungo processo storico, durato circa otto secoli, con cui i regni cristiani riconquistarono i territori iberici occupati dai musulmani, si affermò come lingua della monarchia e dell’unità politica spagnola.
In Spagna il termine “castigliano” viene usato per distinguerlo dalle altre lingue, all’estero viene comunemente chiamato spagnolo, inteso come lingua nazionale della Spagna e di molti Paesi latinoamericani.
Infatti a seguito dell’espansione coloniale avvenuta tra il XV ed il XVII secolo, lo spagnolo ha visto una rapida diffusione raggiungendo anche il continente americano e diventando la lingua ufficiale in buona parte dell’America Latina. Oggi viene parlato da oltre 480 milioni di persone e, dopo il cinese mandarino, è la lingua più parlata nel mondo.
Oltre 20 Paesi fanno del castigliano una lingua globale, utilizzata nella vita quotidiana, ma anche nei media, nella diplomazia, nell’istruzione e nel commercio internazionale.
Perché conoscere la differenza tra catalano e spagnolo è importante anche per le aziende?
Oggi è fondamentale localizzare i contenuti in modo efficace, soprattutto per le aziende che operano in mercati multilingue ed in contesti sempre più globali e competitivi.
In Spagna, dove il catalano è la lingua co-ufficiale nonché chiave di identità locale, è sicuramente importante distinguere le due lingue, catalano e castigliano, per comunicare in modo mirato e, soprattutto, rispettoso.
Scegliere di comunicare in castigliano per una porzione di mercato catalanofono non è certamente la scelta più strategica e in questi casi una localizzazione ben fatta può davvero fare la differenza.
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Ecco perché è importante scegliere un partner specializzato che affianchi aziende ed enti nella gestione di contenuti multilingue, attraverso traduzioni professionali e localizzazioni, affidate a traduttori madrelingua esperti nei diversi ambiti settoriali.
Conclusione: comprendersi oltre le differenze linguistiche
Il contatto tra lingue presenti nello stesso territorio è una risorsa preziosa, è quindi fondamentale che sia il parlante si impegni per farsi capire, adattando il proprio registro, sia il ricevente a fare uno sforzo per comprendere, con rispetto.
In un mondo sempre più multiculturale, il mestizaje linguistico (ovvero il mescolamento, l’incontro e l’influenza reciproca tra lingue diverse all’interno di uno stesso territorio o comunità) e l’apertura all’altro arricchiscono la società, a patto che si rispettino le singolarità di ogni lingua, senza imporre in modo artificiale quella maggioritaria.
Ora che sfumature e differenze tra castigliano e catalano sono più chiare, è ancora più evidente quanto sia fondamentale rispettare le lingue locali per valorizzare il territorio, la cultura e, quindi, le popolazioni che le parlano.
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